di Chiara Conticello
Trapani si sveglia un po’ più vuota. Questa mattina, infatti, è venuto a mancare Monsignor Antonino Adragna.
Ordinato sacerdote il 29 giugno del 1962, il prossimo mese avrebbe compiuto 86 anni. Per oltre quarant’anni è stato alla guida della Cattedrale di Trapani, poi fu amministratore parrocchiale presso la Chiesa Maria Santissima Ausiliatrice, unendo la realtà diocesana con quella salesiana.
Una vita donata per il vangelo e per la città di Trapani, dove era uno dei sacerdoti più amati, anche grazie alla speranza che ha regalato a tanti giovani con, tra tutti, la creazione di compagnie teatrali come quella della Laurenziana e la Juvenilia, creatasi quando un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica trapanese coagulò l’idea di testimoniare i propri ideali anche attraverso lo sport.
E poi c’è la lotta al male trapanese nelle sue omelie. Indimenticabili sono le parole che pronunciò al funerale di Mauro Rostagno: «Mafia, tu non sei società, ma sei contro la società. Siamo tutti stanchi di odio e di violenza. Vogliamo vivere in pace. Vogliamo dire allo stato e ai partiti maggiori responsabili di queste cose: svegliatevi. Siamo stanchi di chiacchiere. Lo stato può vincere la mafia, ma occorre la risposta forte e immediata di tutti, nessuno può stare in panchina a guardare».
Insomma: una vita dedicata ai suoi parrocchiani e alla sua città, con un impegno di fede, speranza e carità che lo ha visto essere sacerdote fino alla morte, proprio come amava dire lui.