“Non
è certamente con la chiusura indiscriminata delle Riserve naturali
che si contrasta un allarme di pre allerta gialla. E’ troppo facile
disporre il blocco degli accessi che colpisce in maniera assoluta sia
gli utenti che gli Enti Gestori delle Riserve. Invierò una nota di
formale protesta all’assessore Toto Cordaro e al Presidente della,
Regione da cui dipende l’Autorita di bacino che ha emanato queste
direttive folli, che non hanno riscontro in alcun luogo d’Italia,
ricordandogli che il Parlamento Siciliano ha approvato un Ordine del
giorno che funge da indirizzo proprio su come affrontare questi
momenti. Ignorarlo significherebbe che ciò che indica l’Assemblea
Regionale Sicilia non ha alcun valore”.
Valentina Palmeri
(Attiva Sicilia) non esita a chiamare in causa anche l’Autorità di
bacino, nella persona del segretario generale ingegnere Greco,
redattore delle stesse linee guida, dopo l’allerta gialla attivata
dalla Protezione Civile per tutta la giornata di oggi su tutta la
Sicilia. “Tale situazione – sottolinea la deputata di Attiva
Sicilia – ha creato enormi difficoltà soprattutto per quanto
concerne l’area nord-occidentale nella nostra isola, ad esempio
alla Riserva dello Zingaro. Ciò ha, infatti, costretto gli Enti
Gestori, sulla base delle recenti Linee guida emanate dall’autorità
di bacino ancora in vigore, ad interdire l’accesso”.
“Proprio
la scorsa settimana – dice Palmeri – ho presentato un Ordine del
Giorno ed una mozione con i quali impegnavo il Presidente della
Regione e il governo regionale a revocare, in primis, le attuali
Linee guida adottate dall’Autorità di Bacino, relative alle azioni
da mettere in atto, da parte dei gestori di aree naturali protette,
demanio marittimo e forestale, finalizzate alla pubblica fruizione
dei siti, e di conseguenza a emanare delle nuove linee guida. Il
Parlamento, approvando la mia iniziativa, ha dato un orizzonte
culturale e metodologico su come va affrontata la tematica del
rischio, per evitare facili soluzioni a scapito dei cittadini e dei
gestori dei beni tutelati. Ma ancora è tutto fermo ed è compito del
Presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell’Assessore Cordaro
di richiamare l’Autorità di Bacino ad attenersi a tale percorso
metodologico evitando di fare altri documenti che creano solo
ulteriore confusione”.