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venerdì, Aprile 26, 2024
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L’incendio a Monte Erice, bruciati oltre 100 ettari di macchia mediterranea

di Mario Torrente

Ieri un grosso incendio è divampato alle pendici della montagna di Erice, che per l’ennesima volta si è ritrovata avvolta dalle fiamme. Distrutti oltre cento ettari di macchia mediterranea.

L’incendio è divampato nel pomeriggio da dietro la Cittadella della Salute, quindi praticamente poco fuori il centro abitato. L’allarme è scattato alle 16 con le fiamme che, alimentate dal forte vento di Scirocco, sono risalite in men che non si dica verso il belvedere di Martogna, nella zona del Castellazzo. Il fronte del fuoco si è quindi diretto verso il lato di San Cusumano, divorando ettari ed ettari di macchia mediterranea e minacciando diverse case e arrivando praticamente molto vicino al centro abitato, da dove si vedevano le fiamme, piuttosto consistenti, con le alte colonne di fumo nero che si alzavano dalla montagna. Sul posto sono intervenute diverse squadre di vigili del fuoco, forestali e Protezione Civile, che sono state impegnate per ore nelle difficili operazioni di spegnimento. Per fermare l’avanzata delle fiamme, che da un lato puntavano verso Pizzolungo, dall’altro da Piano Guastella a salire, si è reso necessario anche l’intervento di due canadair e di un elicottero mentre le colonne di fumo nero iniziavano a farsi vedere anche da Erice. Per un momento si è pensato di rivivere le stesse scene del tremendo incendio del 2016, quando le fiamme arrivarono sotto i giardini del balio. Fortunatamente, grazie all’impegno e dall’abilità delle squadre di spegnimento, si è riusciti a domare l’incendio prima del calar della sera, attorno alle 20.

Il fronte delle fiamme è stato spento alle porte di Pizzolungo, mentre più su una squadra di forestali è riuscita a fermare la risalita del fuoco a Guastella. Scongiurando l’avanzata dell’incendio verso la parte alta della montagna e quindi per Fontana Bianca, Fontana Rossa ed il centro abitato di Erice. Nel pomeriggio è stata anche chiusa la strada di Martogna mentre lungo la strada provinciale per Bonagia il traffico è andato a rilento con le fiamme che si vedevano perfettamente dalla carreggiata. Per fermare l’incendio hanno dato una grossa mano di aiuto anche i viali parafuoco ed i lavori di pulizia fatti dai privati a Pizzolungo, interventi che  hanno fatto la differenza aiutando le operazioni di spegnimento nell’area che si trova davanti la Stele di Anchise.

In tutto i due canadair hanno effettuato 22 lanci, di cui 17 con il ritardante mentre l’elicottero con benna ha continuato le operazioni di bonifica anche dopo le 20 nella zona tra Castellazzo e Martogna. Diverse squadre hanno quindi continuato a monitorare la situazione per evitare il divampare di altri focolai. La pioggia di stanotte ha poi scongiurato definitivamente il rischio di altri roghi. Alla fine il bilancio è di oltre cento ettari di macchina mediterranea bruciata, tante paura per le abitazioni minacciate dal fuoco e la rabbia nel dovere assistere all’ennesimo scempio ambientale ai danni del patrimonio naturalistico del territorio. Questa volta in un luogo che rappresenta una delle punte di diamante della Sicilia in termini di bellezza e storia, Monte Erice, che per l’ennesima volta è tornato a bruciare ritrovandosi avvolta dalle colonne di fumo nero. Con la domanda che resta sempre la stessa: perché?

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