La zona arancione lascia aperte le scuole dell’infanzia. Presa di posizione della FLC Cgil.
La Sicilia è da oggi tra le 5 regioni d’Italia in zona arancione. Lo ha stabilito un’ordinanza del presidente Musumeci per contrastare l’aumento dei contagi dal Covid-19. Oltre alle limitazioni negli spostamenti, tra le nuove disposizioni è prevista a didattica a distanza per tutti gli istituti ad eccezione di asili nido e scuole dell’infanzia. Una scelta che ha messo in allarme la FLC Cgil con il segretario generale Ignazio Messana che ha sottolineato come “il segmento 3-6 anni della scuola statale non sia avulso dal contesto dell’istruzione ma anzi rappresenta il primo contatto con il sistema stesso”. “Considerare gli insegnanti della scuola dell’infanzia come “sacrificabili” – dice Messana-perché svolgono una funzione “sociale”, significa disconoscerne il ruolo fondamentale.
Intanto i dati di ieri evidenziano un ulteriore incremento nel rapporto tra tamponi e positivi nell’isola con un picco di circa 18%. “Se c’è emergenza sanitaria in Sicilia – continua Messana- c’è anche per la scuola dell’infanzia ricordando inoltre come gli alunni non indossino mascherina mentre per gli insegnanti è prevista soltanto quella chirurgica”.
In pratica, per Messana, se le scuole devono restare aperte, il bisogna rafforzare le norme di prevenzione evidenziando come priorità la vaccinazione di tutti i lavoratori della scuola. Analoga richiesta è giunta dall’UGL Scuola con una nota della segretaria Ornella Capuzzi.