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domenica, Maggio 19, 2024
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Il mio ricordo di Wolly

Arrivai a Telesud nel marzo del 2003; Wolly era già una istituzione della comunicazione sul territorio. Prima nei locali da ballo con la sua amata musica, poi nelle radio, infine in televisione. Lo conoscevo, certo, ma avevo avuto poche occasioni di confrontarmi con lui. Il divario anagrafico era importante e fino ad allora avevamo frequentato mondi diversi. Qualche incontro nello studio di mio padre per discutere del mio possibile ingresso nel Gruppo Editoriale e poco altro. Da allora, fianco a fianco per quasi 20 anni. Io Presidente, lui voce, volto e anima della nostra testata.

In tutto questo tempo, non credo di averlo visto mai adirato per qualsivoglia motivo; professionale o personale che fosse. Questa è la cifra di Salvatore Cammareri: una persona serafica con una capacità d’ascolto fuori dal normale. La poltrona davanti la sua scrivania era praticamente un porto di mare. Centinaia di persone venivano per parlare con lui che stava lì, spesso in gioviale silenzio…, ad ascoltare tutti. Ho avuto il privilegio e l’onore di essere chiamato a tracciare un ricordo durante la funzione funebre nell’ultimo saluto da un altro amico fraterno, Pio Lo Giudice.

Ai tantissimi presenti, alla dolce Angelica e agli amatissimi figli ho detto che Wolly non era un grande giornalista. Anzi, quando arrivai a Telesud, con mia grande sorpresa, scoprii che non era iscritto all’Ordine. Fu io ad instradarlo per prendersi il tesserino. Troppo strette gli stavano le maglie di un Ordine. Lui era, anche fisicamente, per “il disordine”. Tipico degli innovatori, della sua curiosità vorace e delle figure che si possono catalogare fra genio&sregolatezza. Invece, è stato una Grande Persona, di grandissima cultura con la quale potevi parlare davvero di tutto.

Basta vedere gli ambiti di lavoro in cui si è cimentato. Dalla politica alla cultura nel senso più ampio; dalla vela alla Sanità. Ed in tutte eccelleva, nonostante dubito sapesse cosa fosse un’imbarcazione – se non come tutti noi per esserci saliti sopra per andare a fare un bagno d’estate – oppure abbia mai fatto studi formali di medicina. Su tutto, però, la sua vera passione – oltre la musica – erano le tradizioni della nostra terra. La Processione dei Misteri più di ogni cosa, della quale era un’enciclopedia vivente.

Arrivando trovai già le dirette dell’uscita e dell’entrata. Poi, con lui, ed attorno a lui, gli costruì praticamente un palinsesto ad hoc per tutta la Settimana Santa. Prima aggiungendo “la Vestizione” del giovedì, poi con le due Madonne di Martedì e Mercoledì; infine, col prologo del lunedì che apriva sei giorni di dirette che aspettava con un entusiasmo quasi fanciullesco, catapultato in una dimensione spazio-temporale che lo appagava in pieno. Wolly, infatti, era assolutamente disinteressato al denaro. Per lui contavano i rapporti umani, le novità, in tutti i campi, e le cose che più lo rendevano felice. Qualcuna, purtroppo, anche deleteria per il suo corpo. Priorato della Pasta cu l’Agghia, graffe e delizie tipiche varie erano irresistibili per lui. Invece, avrebbe dovuto resistergli come tanti amici gli hanno provato a ricordare tante volte visto il maledetto diabete che da sempre l’affliggeva. Una persona stimata e ben voluta, quindi.

Prova ne sia che dall’avvento di internet abbiamo pubblicato la scomparsa di tante persone, note quanto lui, a volte anche di più, e spesso che hanno svolto ruoli prestigiosi nella società. Ebbene, non ho verificato con certezza, ma sono abbastanza sicuro di poter affermare che nessuno sia stato subissato dalla valanga di attestazioni d’affetto e cordoglio che la gente ha voluto tributargli in questi giorni. Questo la dice lunga su chi fosse Wolly Cammareri. Una persona come poche.

Massimo Marino – Presidente Telesud

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