L’associazione ERYTHROS, nata dal comitato civico contrario all’abbattimento delle eritrine, interviene per la prima volta sulla questione dopo aver valutato con il supporto di basi tecnico – scientifiche quanto accaduto ai due alberi di piazza Vittorio Veneto e viale duca d’Aosta spezzati nei loro tronchi a seguito di eventi atmosferici straordinari. Una vicenda che dovrebbe aver fatto comprendere che gli alberi superstiti dovranno essere curati in modo particolare, anche perché ci si trova di fronte a “piante monumentali”.

«Le alberate – sostiene Erytrhos – hanno bisogno di un intervento qualificato e di un progetto ragionato di salvaguardia e non di decisioni estemporanee o affrettate, magari sull’onda dell’emozione causata da eventi meteorici che hanno distrutto le due eritrine».

L’associazione in pratica condivide le indicazioni del Prof. Francesco Maria Raimondo, incaricato dal Comune, che nella sua relazione spiega che «lo sbrancamento delle due eritrine è dovuto al fatto che le piante erano troppo alte e quindi è necessario abbassarle».

Gli Interventi previsti dal Prof. Raimondo e i suoi collaboratori, prevedono, infatti: «l’abbassamento della chioma e il rafforzamento dei rami giovani che si sono lasciati nelle branche principali. Ciò permetterà di avere una pianta che, anche se in parte cava, possa resistere ai venti eccessivi a cui la città di Trapani è stata esposta e potrà essere esposta nel futuro a causa delle forti ondate di calore e quindi di trombe d’aria e di forti piogge».

Gli estremi di temperatura e di pioggia e vento indeboliscono, comunque, tutte le piante e quindi abbassarne il baricentro con interventi mirati consente loro di avere una maggiore stabilità perché riduce l’effetto vela.