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sabato, Aprile 27, 2024
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Pantelleria: auguri all’artista Michele Cossyro

Di Giuliana Raffaelli

Michele Valenza in arte Cossyro ha compiuto ieri ottant’anni. Con una serie di articoli vogliamo rendergli omaggio. Un omaggio all’uomo d’arte e di cultura. All’uomo di scienza. Al visionario, che alle soglie del suo compleanno si è raccontato in una intervista esclusiva. Ripercorrendo la sua vita. Da quando, da piccolo, a Pantelleria, non trovava pastelli e carta di Fabriano sulla quale disegnare. Da quando, dalle piccole finestre del suo dammuso natio, osservava la natura, il divenire del mare.

Lo abbiamo incontrato nella sua dimora pantesca. “Questo è il luogo dei miei avi che amo moltissimo” mi dice. Un dammuso mimetizzato tra il nero delle pietre e il verde della vegetazione. Evidenziato solo dal fucsia di due grandi bounganville. Entriamo in casa. Resto abbagliata dal bianco degli arredi e delle pareti. Interrotto solo dai colori delle invetriature delle mattonelle del pavimento, da lui create. Poi il susseguirsi di stanze in un continuum di opera d’arte. Dalla cucina alla sala. Dal bagno alla camera da letto. Tanti i temi toccati. Il tema del viaggio, con il simbolo del remo, dell’archeologia marina con l’anfora. Uno sportello di mogano con impressa “un’idea di notte e giorno”. La spirale della vita. Le particelle. Le scorie nell’infinito. Piccoli buchi neri. Un racconto in divenire. Omaggio a suo padre e a suo fratello maestro d’ascia. Sfumature di colori. Che sembrano giocare tra loro. Vibrazioni. Pure nel rigore. Nulla è spostabile dal punto di vista visivo. E poi un mosaico. Una tensione che viene dalla Terra.

Mi risuona nella testa una frase detta da Sebastiano Tusa, che solo ora comprendo appieno “C’è da tutelare la casa perché è un documento importante”. All’interno non c’è infatti solo Arte ma Testimonianze. E una ricca documentazione dell’area dei Sesi. Percorro con lo sguardo tutte le loro piante. “Il Parco dei Sesi ricade quasi tutto nei terreni di mia proprietà” sottolinea Cossyro. E il Maestro, da profondo curioso, ne è anche profondo conoscitore. Le prime ossidiane trovate dall’Orsi. Il numero cinque, che ricorre, “che è quello che si trova nella documentazione dell’Orsi nel libretto dell’Accademia dei Lincei. Un lavoro concettuale tutto documentato”.

Questo è il luogo dei suoi avi che parla di storia. “La tranquillità è l’idea della contemplazione e della riflessione. Ne sento il bisogno. Lei non mi vede in giro, non affronto mai dei discorsi, intervengo di rado. Ultimamente mi stanno coinvolgendo in interviste ma mi creda, non voglio essere frainteso, e poi con chi parli? Però … è meglio stare zitti”.

Ma noi non vogliamo tacere. Vogliamo raccontare. Fare conoscere a chi ancora ignora.

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