Potrebbe esserci una responsabilità indiretta, comunque colposa, nell’incendio che lo scorso 2 settembre distrusse il deposito di materiale edile della ditta “Omega”, di proprietà della famiglia Marrone, in via Pascoli, nei pressi dello scorrimento veloce di Trapani. Le fiamme, come si ricorderà ebbero origine da un terreno incolto alle spalle del deposito, nel quartiere Villa Rosina. Gli stessi Vigili del Fuoco nella loro relazione di servizio ipotizzarono la “natura colposa dell’incendio” e confermarono, come ricostruito nell’immediatezza dei fatti, che le fiamme si propagarono “dall’esterno in un appezzamento di terreno adiacente al deposito”, abbandonato e pieno di sterpaglie e di alberi. La Procura di Trapani aprì il fascicolo contro ignoti. Ora gli ignoti avrebbero un nome e cognome. Si tratterebbe della proprietaria cinquantatreenne del terreno limitrofo al deposito distrutto dal rogo, originaria di Trapani ma residente in provincia di Catania. L’avvocato della famiglia Marrone, Natale Pietrafitta, ha ottenuto che il PM Franco Belvisi, avanzasse richiesta di incidente probatorio al giudice per le indagini preliminari. Per il Sostituto Procuratore Belvisi, infatti, sarebbe necessaria una perizia per ricostruire con esattezza le cause e la dinamica dell’incendio. Ora la decisione, se accogliere o meno la richiesta del PM, passa al GIP che dovrebbe provvedere alla nomina dei periti. La richiesta di incidente probatorio sarà notificata alla proprietaria del terreno.