Cinque aggressioni nel giro di tre mesi. L’ultima, ieri pomeriggio, quando un agente della penitenziaria in servizio presso il padiglione “Mediterraneo” delle carceri Pietro Cerulli di Trapani è stato colpito con un pugno al volto sferrato da un detenuto, un 35enne di origini tunisine. L’uomo ha colpito l’agente, impegnato a fare la conta dei detenuti, da dietro le sbarre. Il poliziotto è stato costretto a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso del Sant’Antonio Abate. A dare la notizia il segretario generale del Sappe, Donato Capece. “E’ incomprensibile quanto accaduto – commenta il sindacalista – da tempo denunciamo la carenza di organico ma non veniamo ascoltati dai nostri vertici”. Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario regionale della Uilpa penitenziari, Gioacchino Veneziano. “A Trapani oggi abbiamo 600 detenuti – afferma Veneziano – e solo 100 agenti addetti al controllo nell’arco delle 24 ore. Tirando le somme, si capisce benissimo in che condizioni i poliziotti sono costretti ad operare. Il capo del dipartimento, Francesco Basentini -conclude – è venuto in città all’inizio di dicembre per confrontarsi con la direzione e mettere in campo delle strategie per migliorare le condizioni dei detenuti ma si è rifiutato di incontrare le organizzazioni sindacali. Le nostre ragioni sono rimaste dunque inascoltate”.