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martedì, Marzo 19, 2024
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Arrestato cyberstalker

Ai domiciliari, un uomo di 33 anni di Nuoro.

Non voleva accettare la fine della relazione sentimentale instaurata via internet con una donna di 34 anni di Castelvetrano e aveva iniziato a perseguitarla. Per il reato di cyberstalking, ossia di atti persecutori perpetrati tramite il web, violenza privata e illecita interferenza nella vita privata, la sezione Postale della polizia di Trapani, in collaborazione con la Sezione di Nuoro e coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, ha dato esecuzione alla misura degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 33 anni, inoccupato, di Nuoro.

La denuncia nei suoi confronti era scattata ad inizio di quest’anno. La donna aveva raccontato agli agenti  che non riusciva ad interrompere la relazione sentimentale “virtuale”. Il 33enne, infatti,  l’uomo aveva iniziato a perseguitarla in vari modi, giungendo a minacciarla di divulgare il materiale a sfondo sessuale, audio e video, che i due avevano prodotto durante il rapporto amoroso a distanza. La obbligava inoltre a restare varie ore al telefono con lui e a tentare “approcci”, sempre al telefono, in diretta,  con uomini sconosciuti.

Le indagini degli operatori della Polizia Postale, che hanno sentito diverse persone ed analizzato i tabulati informatici e telematici, hanno confermato le dichiarazioni della vittima.

La Polizia, inoltre, con decreto della Procura di Marsala ha effettuato due perquisizioni nei territori di Castelvetrano e Nuoro, alla ricerca degli smartphone, tablet e pc utilizzati, che sono stati poi analizzati per l’acquisizione delle prove informatiche.   Gli elementi raccolti hanno consentito di accertare che si trattava del  primo caso di cyberstalking, in provincia di Trapani.

A seguito delle risultanze investigative, a marzo scorso il GIP del Tribunale di Marsala emetteva nei confronti dell’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna ed il divieto di comunicare con lei con qualsiasi mezzo.

Ma il provvedimento  si è rilevato insufficiente, per cui, lo scorso 15 ottobre,  l’indagato è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione, con qualsiasi modalità, con persone diverse da quelle con lui conviventi.

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