di Serena Giacalone
Nella baita del CAI, sabato scorso si è tenuta la presentazione del libro “Sotto Equatore” di Alessandro Pucci, autore trapanese. L’opera esplora il “senso immateriale e interiore del viaggio e la sua capacità di riequilibrio e guarigione di fronte alle contraddizioni umane”. Il libro si concentra sulla storia della famiglia Tranchida e le loro avventure durante una missione di soccorso sul Kilimangiaro, la vetta più alta dell’Africa in Tanzania. Pucci ha vissuto personalmente questa esperienza per circa un anno, trovando in essa una profonda ispirazione per la scrittura.
L’incontro con l’autore è stato voluto dal presidente del CAI, Vincenzo Fazio, che ha riconosciuto il valore del libro, soprattutto dal punto di vista pedagogico.
Durante la presentazione, sono stati affrontati diversi temi, come il rapporto tra l’uomo e la natura, il rispetto per l’ambiente circostante, la montagnaterapia come fonte di benessere fisico e mentale, la biodiversità e il confronto tra Erice e il Kilimangiaro. E Alessandro Pucci si è soffermato proprio sulla motivazione dietro il parallelismo tra i due monti.