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venerdì, Maggio 17, 2024
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Ore 15.15: i settantanove rintocchi della campana di San Domenico

Il rintocco della antichissima torre campanaria di Trapani per ricordare le vittime dei bombardamenti dei 6 aprile 1943.

Ore 15.15. La campana della chiesa di San Domenico vengono fatte suonare per ricordare i morti dei bombardamenti del 6 aprile del 1943. È questo l’orario registrato nel certificato di morte nei 230 trapanesi che morirono sotto la pioggia di bombe di quel pomeriggio di 79 anni fa. Vittime i cui nomi, assieme a tutti gli altri civili trapanesi che morirono durante la seconda guerra mondiale, saranno adesso ricordati, con i loro nomi, nel monumento a suo tempo realizzato in via XXX Gennaio in memoria di quel terribile periodo, quando Trapani venne devastata dai bombardamenti. E sotto quelle macerie morirono in tanti. Per decenni si era parlato di sei mila vittime, così come riportato anche nella medaglia d’oro al valor civile conferita alla città di Trapani dall’allora presidente della Repubblica Mario Segni nel 1961.

In realtà le vittime civili, durante la seconda guerra mondiale, furono complessivamente 510 (e sempre assai sono), così come emerso dalle ricerche condotte da Claudio Maltese in questi due anni su richiesta del sindaco Giacomo Tranchida. Questo approfondimento partì dopo un articolo pubblicato sul sito di Telesud nell’aprile del 2020 da Mario Torrente, dove vennero chiamate in causa gli studi condotti anni addietro da Pietro Cicala, un appassionato di storia, Francesco Greco e Giacomo Giambino. Tra l’altro lo stesso Cicala mandò diverse e-mail a Palazzo D’Alì al sindaco Tranchida, sollecitando un’operazione per ricostruire la verità storica, citando anche i documenti, compresi quelli Istat, per capire effettivamente quanti furono le vittime dei bombardamenti trapanesi.

E così Giacomo Tranchida chiese a Claudio Maltese di andare a cercare un po’ di carte e documenti negli archivi del Comune ed in quelli del cimitero, prendendo contatti e approfondendo questa pagina di storia tutta trapanese. E dopo due anni ha presentato il risultato delle sue ricerche in una lunga ricerca che è stata presentata domenica scorsa nel corso della conferenza tenuta nella chiesa del Collegio. Stamattina, durante la cerimonia tenuta davanti il monumento di via XXX Gennaio sono stati scoperti i nomi delle 510 vittime che da oggi faranno parte di questo simbolo della tragedia delle guerre dove sono presenti anche le colonne del Teatro Garibaldi, che venne colpito durante i bombardamenti del 6 aprile 1943.

I nomi delle 510 vittime dei bombardamenti sono stati anche letti ad alta voce dagli studenti che hanno partecipato alla Marcia della pace partita dalla via di San Michele, dove è stata messa una pietra di inciampo, su iniziativa dell’associazione “Strada della Passione”, nel punto in cui un tempo c’era la chiesa dove anticamente erano custoditi i gruppi dei Misteri. Anche questo pezzo di storia è stato distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Ed è stata la prima volta che a Trapani sono stati ricordati i morti della seconda guerra mondiale con una manifestazione del genere, con tanto di corteo passato da dove un tempo c’era il quartiere Casalicchio, devastato da quelle tremenda pioggia di bombe del 6 aprile del 1943. Settantanove anni fa. Ed a quasi ottant’anni dagli orrori della seconda guerra mondiale, altrove in Europa si continua a morire tra le bombe.

Non sono trapanese e per questo ho un dovere doppio nei riguardi dei trapanesi, che mi hanno dato fiducia 4 anni fa per cercare di servire al meglio questa città – ha dichiarato il sindaco Giacomo Tranchida -. Mi fa specie che a volte si perda il senso del valore che la comunità trapanese ha avuto nel tempo: traffici commerciali, vittime di eccidi mafiosi e di guerra. Ecco perché abbiamo voluto dare un nome e cognome a tante persone che fino ad ora erano solo un numero. Bambini, donne e uomini che sono stati strappati all’affetto dei loro cari, periti sotto le bombe, saranno oggi impressi per sempre nella memoria, affinché i più giovani possano essere portavoce del loro immane sacrificio. Grazie davvero a chi si è adoperato affinché tutto questo fosse possibile, è fondamentale essere custodi del passato per evitare che tragedie come queste possano ripetersi. Un pensiero giunga in particolar modo agli amici ucraini, che stanno soffrendo oltremodo il dramma di una guerra ingiusta che ha fatto conoscere anche agli occhi dei più giovani le barbarie delle invasioni che non vorremmo mai più vedere in televisione e sui giornali”.

Alla fine della cerimonia, organizzata dal Comune di Trapani e dalla sezione di Trapani dell’associazione Vittime Civili di Guerra presieduta da Giovanni Barbiera, una parente delle vittime ha preso la parola ringraziando l’amministrazione comunale e Claudio Maltese per il lavoro di ricerca svolto, individuando i 510 nominativi dei caduti trapanesi sotto le bombe della seconda Guerra Mondiale che da oggi fanno parte del monumento della via XXX Gennaio.

All’iniziativa di oggi hanno partecipato molte autorità, studenti e docenti, associazioni, parenti delle vittime e non solo. Poco prima, in via San Michele, ad opera , è stata scoperta una “pietra d’inciampo” a ricordo della chiesa di S. Michele con il sottofondo delle note delle marce funebri della banda “Pietro Mascagni Addolorata” diretta dal maestro Alberto Anguzza. Il che ha reso questo momento, così carico di significato e tenuto alla presenza delle Maestranze, ancora più emozionante. Così come il rintocco della campana dalla torre della chiesa di San Domenico che è stato sentito da tutto il centro storico di Trapani. Sono stati 79 rintocchi. Uno per ogni anno da quel tragico 6 aprile del 1943.

IL MOMENTO DEL RINTOCCO DELLA CAMPANA DI SAN DOMENICO

GUARDA IL SERVIZIO SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA TRAPANESE CON L’INTERVISTA AL SINDACO GIACOMO TRANCHIDA

LEGGI L’ARTICOLO PUBBLICATO SU TELESUD IL 25 APRILE DEL 2020 A FIRMA DI MARIO TORRENTE

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