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lunedì, Maggio 6, 2024
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Il nuovo DPCM nell’opinione degli italiani

Demopolis certifica la crescita della paura per la diffusione del Covid

L’istituto Demopolis, diretto dal trapanese Pietro Vento che si è avvalso della collaborazione di Giusy Montalbano e Sabrina Titone per la realizzazione dell’indagine e la supervisione della rilevazione demoscopica di Marco Tabacchi…, ha documentato il timore degli italiani per la diffusione del Covid, analizzando un campione stratificato di 1500 cittadini maggiorenni, dopo l’entrata in vigore delle nuove limitazioni previste dall’ultimo DPCM. Con un sondaggio condotto nelle ultime 24 ore, Demopolis ha raccolto l’opinione degli italiani sulle nuove misure; il 38% le considera adeguate ed opportune; 3 cittadini su 10, pur ritenendole utili, sostengono che siano troppo localizzate e settoriali per potere davvero frenare il virus. Critico è invece il giudizio di un quarto degli intervistati, convinti che si tratti di limitazioni eccessive ed inopportune. “Crescono i timori, non solo sanitari, ma anche sociali ed economici, per la diffusione del Coronavirus. Dopo la netta flessione estiva – spiega il direttore Vento – la preoccupazione è cresciuta di 34 punti negli ultimi 2 mesi, dal 46% di inizio settembre all’80% di oggi. Un dato ormai non lontano da quello rilevato nello scorso mese di aprile”. Per frenare la crescita esponenziale dei contagi, il 53% degli italiani, secondo l’indagine, ritiene preferibili misure localizzate in specifiche aree del Paese; di parere diverso è il 40% dei cittadini, convinti che solo misure nazionali uniformi possano contenere la diffusione del Covid.  Nel dettaglio, le principali misure del Decreto previste su tutto il territorio nazionale risultano, tuttavia, apprezzate. Piace in particolar modo, indicata da 9 su 10, la riduzione al 50% della capienza sui mezzi di trasporto cosi come la chiusura delle sale scommesse e dei punti videogiochi. Il 75%, invece, condivide il divieto di spostamento da e verso le zone rosse; leggermente inferiore, ma valutati comunque positivamente dai due terzi degli intervistati, anche la chiusura dei centri commerciali nei weekend e il divieto di circolazione tra le 22 e le 5 del mattino.

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