«A Tranchida piace fare “teatro”! Dunque i teatranti trapanesi, Sindaco e Giunta, intervengono a “riflettori accesi”». È durissimo e sferzante l’attacco della ex consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Francesca Trapani nei confronti della amministrazione del sindaco Giacomo Tranchida. Al centro della polemica lo schianto dell’eritrina di piazza Vittorio Veneto nei giorni scorsi. L’ennesimo, bisogna ricordare. «Compito dell’Amministrazione – scrive Trapani nel comunicato diffuso nel pomeriggio – è gestire il verde pubblico e prevenire questi pericoli che, per altro, erano già stati segnalati nella precedente consiliatura».

«Per cinque lunghi anni – ricorda l’ex consigliera –, invece, siamo rimasti in attesa del regolamento del verde pubblico e del censimento del patrimonio arboreo. Strumenti che avrebbero consentito la verifica di eventuali pericoli e i necessari interventi di prevenzione, alcuni dei quali, per altro proprio sulle eritrine, erano stati indicati da qualificati professionisti». Francesca Trapani fa riferimento all’indicazione del professore Francesco Maria Raimondo, secondo la quale le eritrine andavano potate con una certa frequenza, sfrondandole dall’interno della chioma, per non farle sviluppare in altezza. «Al contrario – si legge nel comunicato -, i rari interventi sono andati in direzione opposta, e sulle eritrine è stata praticata la “capitozzatura”, tecnica arborea ormai desueta e sconsigliata, che ha portato alla moltiplicazione delle fronde e, di fatto, indebolito alberi già fragili».

Francesca Trapani ricorda anche come la città sia rimasta in attesa di un regolamento del verde mai giunto in aula nonostante le rassicurazioni dell’allora assessore Giuseppe La Porta. Durissimo il giudizio dell’ex consigliera che lo ha accusato di essere stato «assente ed inefficiente» e di «non aver posto in essere nessuno dei suggerimenti degli esperti».

«Eppure – rileva Trapani – una lungimirante pianificazione e programmazione del verde e la sua manutenzione possono fare la differenza tra vivere bene in una città o vivere male. Ecco perché per anni anni, come rappresentanti in aula del M5S, abbiamo chiesto che venisse portato in discussione il regolamento del verde pubblico».

Infine in chiusura di comunicato la stoccata finale: «la vecchia politica di Tranchida & Co. – conclude Francesca Trapani – ha giocato sulla memoria corta dell’elettorato. Ha vinto le elezioni e oggi ci ritroviamo in una città a cui mancano i bilanci comunali dal 2020. Bilanci nei quali non è stata mai posta attenzione al verde pubblico, né è stato fatto nulla per coprire l’assenza di tecnici del verde, di un agronomo, di giardinieri, di potatori. Ed oggi spunta il risibile alibi del “non ci sono soldi per la manutenzione”, quindi si abbattono gli alberi. Trapani continua a subire la malapolitica».