Saccheggiata e in stato di abbandono da sei anni, dal giorno del sequestro avvenuto nell’agosto del 2017 a Lampedusa. La nave Iuventa rischia oggi di affondare a causa dell’avanzato stato di deterioramento.
Lo scorso anno il tribunale di Trapani ha ordinato il ripristino dell’imbarcazione alle condizioni precedenti la confisca, ma da allora nulla è cambiato. Questo ha spinto ben dodici Ong a presentare una denuncia per individuare e sanzionare i responsabili del mancato intervento.
La storia della Iuventa parte proprio dall’agosto del 2017, quando le autorità italiane ne ordinano il sequestro. Alla base del provvedimento un presunto “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” da parte dei membri dell’equipaggio della nave dell’Ong Jugend Rendett.
In quattro sono attualmente sotto processo dinnanzi al Tribunale di Trapani assieme ad altre dodici persone di diverse organizzazioni non governative. Un’ispezione effettuata nell’ottobre 2022 ha rivelato che la nave si trova in condizioni disastrose, frutto di anni di abbandono e di mancata manutenzione sotto la custodia dell’autorità portuale di Trapani.
La violazione del diritto di custodia è stata riconosciuta dal tribunale del capoluogo che non ha però individuato i responsabili. Il sequestro della Iuventa è una delle più grandi e controverse indagini sulle Ong. Sebbene sia stata presentata come una misura “preventiva” per impedire ulteriori crimini, nessuno dei presunti reati è stato finora provato. Nel processo penale in corso, ancora in fase preliminare, la difesa sta respingendo ogni accusa come falsa e infondata.