di Luigi Todaro
Il degrado dopo l’ incendio. Spazzatura e materiale bruciato davanti al palazzo fantasma. Ma se l’ incendio che ha devastato lo stabile di via Corallai, a Trapani, è da imputare a cause accidentali; il degrado, invece, ha precise responsabilità.
O forse, sarebbe il caso di dire, è frutto di irresponsabilità. La rimozione del materiale, portato via dallo stabile durante le operazioni di spegnimento, e accatastato accanto al portone d’ ingresso, è di competenza dei privati. Lo ha sancito l’ amministrazione comunale che proprio oggi ha firmato l’ ordinanza anche per sollecitare i condomini a procedere alla messa in sicurezza dell’ immobile. Ma per accorciare i tempi, anche alla luce della Settimana Santa e dei suoi riti che fanno da richiamo a tantissimi turisti, non sarebbe stato opportuno che il Comune di Trapani intervenisse subito in via sostitutiva per rivalersi poi sui privati? Quantomeno per la rimozione della spazzatura che di certo non è passata inosservata ai visitatori, sia italiani, sia stranieri, in giro per il centro storico. E il degrado è stato immortalato dai telefonini dei turisti. Pessimo biglietto di presentazione di una città che inneggia al turismo ma che deve fare i conti con disservizi, atavici, e situazioni di incuria e abbandono che fanno storcere la bocca a quanti scelgono il capoluogo come metà per le loro vacanze.