Risolta la vertenza che aveva opposto i lavoratori a tempo determinato dei centro di meccanizzazione dell’ESA, l’Ente di Sviluppo Agricolo, ai vertici dell’Ente e alla Regione Siciliana. Nei giorni scorsi i sindacati del comparto di CGIL, CISL e UIL, avevano contestato il nuovo contratto proposto dai vertici dell’ente, che, nei fatti, dopo 40 anni di precariato, avrebbe trasformato gli operai qualificati in lavoratori stagionali con una riduzione delle giornate di lavoro.

Un confronto sia su questioni di principio, sia su aspetti sostanziali che ha avuto esito positivo dopo l’incontro presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura alla presenza dell’Assessore Toni Scilla, del Direttore generale dell’Assessorato Dario Cartabellotta, dei Segretari regionali della Flai CGIL, della Fai Cisl, della Uila Uil e di una rappresentanza dei lavoratori a tempo determinato della Meccanizzazione Agricola dell’Ente di Sviluppo Agricolo.

Sono state accolte le richieste dei lavoratori che non saranno considerati stagionali e soprattutto non subiranno le paventate riduzioni delle giornate di lavoro che i vertici dell’ESA intendevano ridurre da 179 a 151 giorni. In origine questi lavoratori operavano nei campi a sostegno dell’agricoltura, delle imprese agricole e per i contadini registrati come operatori agricoli individuali, nell’aratura, per il trattamento dei terreni, per tutti quei lavori in cui era necessario intervenire con la meccanizzazione.

Poi l’ESA, come molti enti regionali, ha depotenziato il suo ruolo, ha abbandonato all’obsolescenza il parco macchine e non lo ha mai rinnovato, e così i trattoristi, senza mezzi per lavorare, si sono trasformati in operai a disposizione di comuni per la manutenzione del verde pubblico, dei parchi archeologici, dei consorzi di Bonifica.