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venerdì, Aprile 26, 2024
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Il Monte s’ha da rimboscare

Ad Erice si continua a seminare la speranza di rivedere il Monte pieno di boschi come un tempo. Ed i “semi” più importanti passano dalle mani dei ragazzi che saranno i cittadini del domani. Con l’augurio che avranno una nuova consapevolezza ambientale, non facendo gli stessi errori di chi li ha preceduti. Venerdì mattina gli studenti di tre scuole superiori hanno messo a dimora tanti semi di lecci in uno dei punti più suggestivi della montagna Erice, nei pressi del campo San Nicola, con un panorama da favola su Trapani ed il mare delle isole Egadi. Da qui si possono ammirare i tramonti più belli stando all’altezza delle nuvole. L’iniziativa è stata promossa dalla sezione di Erice del Cai nell’ambito di un progetto che punta al rimboschimento delle zone devastate dagli incendi, ormai rimaste del tutto spoglie di alberi.

L’area comunale dove sono state seminate le querce, che si trova proprio sotto il belvedere San Nicola e nei pressi del Sentiero Italia del Cai lungo il tracciato di Sant’Anna, è stata ribattezzata “Il Bosco degli studenti”. Magari, chissà, in futuro questo pianoro potrebbe diventare una grande zona alberata con un parco dove, tra qualche decennio, altri studenti potrebbero andare a passeggiare, fare sport, leggere, passare un po’ di tempo libero immersi nella natura. Sapendo che a mettere i primi alberi furono gli studenti del 2023. Diamo spazio ai sogni e speriamo così in un futuro migliore. Pieno di alberi e boschi in “ponti” generazionali green tutti da costruire.

Intanto il Cai di Erice ha fatto la propria parte, coinvolgendo gli studenti di tre scuole, l’Ignazio e Vincenzo Florio, l’istituto “Sciascia Bufalino” ed il liceo artistico “Rosina Salvo”, e chiamando a raccolta le istituzioni per tornare a chiedere interventi mirati per la salvaguardia ambientale e la riforestazione del Monte. Così come tutte le altre zone devastate dal fuoco. L’elenco è lungo. Tra i boschi distrutti dagli incendi nel Trapanese ci sono anche Bosco Scorace e Montagna Grande, oltre che altre montagne dove ormai gli alberi si contano sulle dita di una mano monca, come Monte Sparagio.

Un aspetto rimarcato dal presidente della sezione ericina del Club Alpino Italiano Vincenzo Fazio nel corso dell’incontro tenuto nella palestra di San Nicola che ha preceduto il momento della semina, che è stata fatta in un’area nei pressi del grande campo di calcio che attende di essere recuperato. Un bellissimo impianto circondato dal verde. E dove si spera di avere presto altro verde con l’aiuto di tutto. A partire da quello delle istituzioni. E venerdì mattina a San Nicola c’erano anche il sindaco di Erice Daniela Toscano, con gli assessori Rossella Cosentino, Gianni Mauro ed il responsabile comunale della Protezione Civile Peppe Tilotta, che il primo cittadino ha tenuto a ringraziare per l’impegno dato a difesa della montagna di Erice anche nelle attività anticendio.

Presenti all’iniziativa promossa dal Cai di Erice anche i deputati regionali Cristina Ciminnisi e Dario Safina che, “armati” di zappetta hanno anche seminato delle querce, assicurando il loro impegno per sostenere politiche ambientali all’Ars. E la presenza dei due parlamentari è un fatto importante, visto che la gestione del Demanio e del patrimonio boschivo passa dalla Regione e quindi dalla Forestale e dal Dipartimento territoriale, la ex azienda Foreste per intendersi. Nella partita per la tutela del verde ed il rimboschimento della montagna di Erice e degli altri monti del territorio trapanese il governo regionale ha insomma un ruolo centrale. Tutto dipende dalle scelte fatte dal Parlamento Siciliano e da Palazzo d’Orleans.

Tra l’altro Dario Safina nelle scorse settimane ha presentato un’interrogazione all’assessorato regionale territorio e ambiente sollecitando interventi di riforestazione della montagna di Erice e di prevenzione per gli incendi mentre Cristina Ciminnisi si è soffermata sulla necessità di riformare l’intero comparto forestale e sull’esigenza di assicurare per tempo una tempestiva campagna a contrasto dei roghi che stanno continuando a devastare boschi e montagne. Insomma, sembra che qualcosa potrebbe muoversi nelle giuste sedi, con la politica chiamata a fare la sua parte.

Intanto, la buona notizia, è che sono stati messi a dimora nel terreno di San Nicola circa 400 semi di lecci. E la cosa più bella è che la semina è stata fatta da circa 100 studenti delle tre scuole superiori che, zappa alla mano e mossi da tanto amore per la natura, passato anche dai cartelloni realizzati stamattina durante l’incontro nella palestra di San Nicola, hanno fatto delle piccole buche e mettendo le ghiande raccolte nelle scorse settimane dai volontari del Cai con la collaborazione del distaccamento di Erice della Forestale guidato da Gioacchino Barbera.

Ad istruire i ragazzi su come procedere alla semina, l’esperto agro-forestale Giacomo Coppola e l’agronomo Leonardo Scuderi che hanno seguito passo passo le operazioni aiutando i ragazzi a scegliere anche i punti migliori. Adesso bisognerà aspettare che Madre Natura faccia il suo corso, facendo germogliare le piantine con l’augurio che tra qualche anno possano diventare lecci e querce con robusti tronchi e chiome verdi, facendo tornare la vita del sottobosco in questa grande area con vista grande bellezza su Trapani e dintorni. Un punto del Monte davvero suggestivo da oggi ribattezzato il “Bosco degli studenti”. Questo pianoro della montagna con vista grande bellezza adesso appartiene a loro ed alle generazioni che verranno. Così come ogni angolo dell’antico Monte San Giuliano e di questa terra che ha voglia di rinascere nel verde dei boschi.

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