Un parco che va da Castellammare del Golfo a Mazara del Vallo, passando per Alcamo, non ha alcuna caratteristica di omogeneità ambientale e identità storico-culturale e territoriale. Questa l’opinione del sindaco di Favignana, Francesco Forgione, sulla proposta di istituzione del Parco nazionale delle isole Egadi e del litorale trapanese.

Istituzione sollecitata anche da un documento della direzione provinciale del Pd e da una richiesta sottoscritta da una decina di sindaci. Richiesta però non sottoscritta da Francesco Forgione che dà anche una lettura politica a quel progetto definendolo “frutto di un accordo tra i maggiorenti politici trapanese del tempo”. Ad onore del vero la norma che ne prevede l’istituzione reca oltre alla firma del senatore Antonio d’Alì, all’epoca presidente della commissione Ambiente del Senato, anche la firma di Loredana De Petris, senatrice di lungo corso di Sinistra Ecologia e Libertà, di Sinistra Italiana, e oggi di Liberi e Uguali. Non proprio una esponente della destra.

Comunque sia, al netto delle valutazioni politiche, per Forgione l’istituzione del Parco sottrarrebbe alle isole Egadi strumenti di tutela ambientale e del territorio, conquistati con l’istituzione dell’Area Marina Protetta più grande d’Europa.

Già al momento della discussione della legge – ricorda Forgione – il Consiglio di comunale di Favignana e la Regione Siciliana si espressero contro l’istituzione del Parco. Forgione di dice pronto al confronto a tutti i livelli, sia istituzionali che con le associazioni, ma chiede anche che «prima si sgomberi il campo da una proposta che di fatto cancella l’autonomia istituzionale di governo del territorio dell’arcipelago, per sottoporlo alla supremazia e alla tutela di altri soggetti e – sottolinea Forgione – sicuramente, di altri interessi.